SCRIVERE UNA CRONACA, CON IL METODO DELLE 5 W


Un giorno, circa una settimana dopo la fine della seconda elementare,  dopo una preparazione psicologica,( in realtà dei miei genitori, io non vedevo l'ora di andarmene) i miei mi hanno portato alla partenza del bus, dopo una serie di baci, abbracci, saluti, etc. mi sono ficcato nel bus e mi sono seduto a fianco a Tommaso, un mio caro amico.

Pensate che mi ricordo ancora come ci siamo conosciuti: eravamo nella stessa classe, mi serviva il temperino e gliel'ho chiesto, lui me lo ha dato e da allora...

Al contrario di adesso, in seconda elementare, ero molto più socievole, quindi gli ho chiesto di diventare mio amico; eravamo bambini, come si poteva rifiutare?

Mi ricordo ancora il colore del temperino, era un verde acceso, acceso come il pastello verde più acceso della Giotto.

Dopo una lunghissima chiacchierata e una sana dormitina, siamo arrivati, abbiamo dato le nostre minuscole valigie al facchino dell'hotel e siamo usciti, ci hanno portato a fare un giretto per la città (non so quale sia il nome della città) tutto il giorno e abbiamo pranzato nell'hotel. Il cibo era buonissimo, ma di un buono inimmaginabile, no, stavo scherzando, era terribile, le forchette non aggrappavano il cibo e i coltelli non erano seghettati, il cibo non era buono anche se devo ammettere che era uno spasso fare combinazioni pazze: pasta, sugo, riso, pesto, polpette e tanto altro, il mio preferito era riso al sugo con polpette di carne, non era buonissimo ma per lo meno era mangiabile.

A fine pranzo, ci hanno portati in città e alla sera, tornati all'hotel, stanchi morti siamo andati a letto, no, non è vero! Ci facevano giocare a tombola e si vincevano dei premi orribili, vi giuro che morivo dal sonno, tutte le sere.

I letti erano pieni di sabbia e lo confermavano tutti i miei compagni di stanza: Filippo, Tommaso, Simone, Emilio e Carlo.

Ogni giorno visitavamo musei; poi un giorno siamo andati al mare!

È stata la giornata più bella di tutte, costruivamo castelli, nuotavamo, raccoglievamo pietre, etc.

Purtroppo la strana, ma divertente vacanza è finita qui, sono saltato sul bus e ho abbandonato la città senza nome.

È stato bello, molto bello, questa vacanza mi ha insegnato a stare lontano dai genitori, per molto tempo e anche a stare sveglio fino alle undici di sera.

M. C.


Il giorno 28 settembre 2016, mia mamma, mio fratello, mio papà ed io siamo andati ad Altare nella casa dei nostri amici per giocare e per mangiare le castagne.

Quando siamo arrivati Andrea, mio fratello, ed io siamo subito andati a raccogliere le castagne con Gaia, Gabriele, Emiliano, Danilo, Viola, Valeria, Davide, Mattia, Asia e Greta. In seguito, mentre aspettavamo le castagne che cuocevano, io e Viola abbiamo fatto qualche partita a basket contro Gabriele ed Emiliano per riscaldarci un po' perché faceva molto freddo.

Finite le partite, tutti abbiamo giocato al gioco delle carte (il nostro gioco preferito). Abbiamo creato due squadre con un capo, che distribuisce una carta ad ogni componente; in base alle carte che ha ogni componente, ha un ruolo, ad esempio,  il giocatore con la carta "due" è la spia, cioè  rivela la carta dell'avversario.

Finito di giocare, erano pronte le castagne, siamo corsi subito al tavolo per fare una bella scorpacciata!

Finito, abbiamo fatto una gara di salto della corda, facendo il giro di tutta la casa,  senza mai fermarsi. Il vincitore è stato Emiliano, il più veloce del gruppo.

Verso le 18:00 ci siamo dovuti salutare.

È stata un bellissima giornata perché mi sono divertita tantissimo ed era da un po' di tempo che non mangiavo delle castagne così buone.

A.A.


ARRICCHIRE UN FATTO DI CRONACA


Pietro

 

 

 

17 marzo 2017

 

 

 

 

 

Compito

 

compito: arricchisci LA CRONACA inviata dalla professoressa

 

 

 

 

 

In centro a Firenze, il 7 gennaio del 2017, sabato sera, in una pizzeria frequentatissima e lussuosa “Giove", due uomini seduti al tavolo numero 5, insieme alle loro giovani compagne, mangiano pizze,  fritto misto e  gelati, consumano  bibite, birre  e una bottiglia di spumante, per un totale di 200 euro, poi escono dal ristorante fingendo di fumare una sigaretta e si allontanano senza pagare il conto. Quando tutti i clienti hanno lasciato il locale, Lino, il gestore del ristorante, fa un controlla, non è stato pagato il conto del tavolo 5! Così controlla le telecamere di video sorveglianza del locale e vede che i quattro sono scappati, le loro immagini finiscono su Facebook. Con un avvertimento: "Avviso per i due furbetti con relative compagne che si sono allontanati senza pagare - scrive il proprietario nel post - il ristorante è dotato di telecamere. I video saranno consegnati alle autorità e saranno presi i dovuti provvedimenti".

 

I  quattro vengono identificati il 19 gennaio dalla  signora Paola che li riconosce e chiama la polizia. Loro si difendono con un generico  "ci eravamo dimenticati", ma da dei controlli emerge il loro vizietto di mangiare gratis nei locali della zona.

 


RIASSUNTO CON IL METODO DELLA DIVISIONE IN SEQUENZE


GIUANNI DI ITALO CALVINO

Giuanni, una boscaiolo di Roma, dopo una caduta da un albero, finì in ospedale,  ma stufo della lunga degenza , fuggì nelle Marche.Tolse la fasciatura, le piaghe della sua ferita attirarono cinquecento mosche che lui uccise, quindi l'uomo si recò in città per prendere alloggio in una locanda .

Il giorno dopo, fu convocato dal governatore e venne incaricato di catturare un temibile gigante; prima  di giungere alla grotta del mostro, il nostro eroe acquistò tre o quattro ricotte da un pastore.

Giunto alla tana, svegliò il nemico e gli mostrò la sua forza stritolando le ricotte.A quel punto il gigante lo fece restare con lui.

L'indomani andarono a fare legna, il grosso sradicò due querce in un battibaleno, allora Giuanni propose di sradicare tutta la macchia, a questo punto il compagno lo bloccò, perché non voleva l'estinzione degli alberi.

Il giorno dopo fecero una scommessa: tirare una trottola il più lontano possibile.Uno lanciò una macina a qualche chilometro di distanza, l'altro finse di averla tirata al di là del mare.

Fu la volta di Giuanni di proporre una scommessa: bucare con un dito una quercia.L'orco penetrò con mezzo dito, Giuanni con tutto il braccio.Allora Giuanni venne scacciato, ma il gigante tentò di eliminarlo lanciandogli dei macigni , il nostro eroe trovò riparo ma finse di essere stato colpito.

Il gigante riprovò ad eliminare il rivale con una mazza, ma invece di colpire la testa distrusse una zucca.

Poco dopo l'antagonista propose una gara di corsa, l'eroe accettò, ma volle dieci minuti di vantaggio.Con quel vantaggio Giuanni raggiunse un pastore, gli chiese una pecora, la sventrò e sparse le budella per terra. Dopo poco  il pastore raccontò al gigante che il protagonista si era tolto le budella per correre più veloce.Lo sciocco lo imitò e morì; per aver liberato la città,  il governatore premiò Giuanni per tutta la vita.

E.S.


LA SINTESI

Giuanni, dopo una caduta, finì in ospedale,  ma stufo della lunga degenza , fuggì nelle Marche.Tolse la fasciatura, le piaghe della sua ferita attirarono cinquecento mosche che lui uccise.

Il giorno dopo, venne incaricato di catturare un gigante.Giunto alla tana, svegliò il nemico e gli mostrò la sua forza stritolando delle ricotte.A quel punto il gigante lo fece restare con lui.L'indomani andarono a fare legna, il grosso sradicò due querce, allora Giuanni propose di sradicare tutta la macchia, a questo punto il compagno lo bloccò, perché non voleva l'estinzione degli alberi.Il giorno dopo fecero una scommessa: tirare una trottola il più lontano possibile.Giuanni vinse con l'inganno.Anche Giuanni propose una scommessa: bucare con un dito una quercia.Vinse di nuovo in modo scorretto. A quel punto il gigante tentò di eliminarlo, non ci riuscì e lo richiamò a se', poi  riprovò ad eliminarlo, ma di nuovo falli'.

Poco dopo l'antagonista propose una gara di corsa, l'eroe accettò, ma volle dieci minuti di vantaggio.Con quel vantaggio Giuanni raggiunse un pastore, gli chiese una pecora, la sventrò e sparse le budella per terra. Dopo poco,  fu raggiunto dal gigante e il pastore gli raccontò che il protagonista si era tolto le budella per correre più veloce.Lo sciocco lo imitò e morì,  per aver liberato la città,  il governatore premiò Giuanni per tutta la vita.

E.S.


DALLA TITOLAZIONE ALLA STESURA DEL RIASSUNTO


Titolazione

1)      un padre di una famiglia povera decise di abbandonare i propri figli al duomo perchè non riusciva a mantenerli.

2)      Lo voleva fare per il loro bene.

3)      Nino sentì tutto.

4)      Nino decise di seminare per la strada dei sassolini.

5)      Andarono al Duomo.

6)      Nino si rassicurò tastando le sue tasche

7)      Presero il tram e Nino non potè seminare i sassolini.

8)      Decise di non perdere di vista il babbo.

9)      Scesero davanti al duomo.

10)  Entrarono nel duomo.

11)  Il padre si allontanò

12)  Aspettarono il padre.

13)  Si addormentarono.

14)  Furono svegliati da una vecchia

15)  La  vecchietta era rugosa

16)  Nina e il fratello si allontanarono e vagarono sui marciapiedi.

17)  Cercarono rifugio.

18)  Cadde la neve e cercarono riparo.

19)  Si addormentarono tra le cassette in un vicolo

20)   Un fornaio iniziò a lavorare nel suo forno.

21)  Al fornaio serviva un garzone, l'uomo sentì russare

22)  Nino si mosse

23)  Il fornaio  li scoprì e li svegliò.

24)  Entrarono nel forno.

25)  Il Locale era  caldo e il profumo invitante

26)  Il fornaio offrì ai ragazzi del pane.

27)  Mangiarono molto pane.

28)  Nina e Nino sorrisero al panettiere in segno di gratitudine.

29)  Scese la moglie dell'uomo.

30)  Portò i due nel letto.

31)  Arrivò il padre.

32)  La moglie del fornaio volle sentire la sua storia.

33)  Il panettiere offrì un  lavoro al babbo.

34)  Il babbo si fece assumere e ora poteva mantenere la sua famiglia.

 

 

 

Riassunto Nino e Nina con il metodo della titolazione delle sequenze e della cancellazione

 

Un pover'uomo viveva con la sua famiglia in una brutta casupola, sua moglie era ammalata e spesso non c'era cibo; una sera mise a letto presto i suoi due figli perchè non avevano abbastanza cibo per la cena.

L'indomani mattina aveva intenzione di portare i bambini in città a vedere il duomo, e trovare il modo di abbandonarli.

Nino, quando l'uomo aveva comunicato  le sue intenzione alla moglie, aveva sentito tutto, così uscì dalla casupola e si ficcò nelle tasche dei sassolini, questo perchè li avrebbe seminati e quindi sarebbe potuto ritornare a casa insieme a Nina.

La mattina dopo andarono al duomo.

Nino sentì i sassolini nelle tasche e non ebbe paura.

Il padre aveva deciso di prendere il tram perchè pioveva quindi i finestrini erano chiusi e il ragazzo non potè seminare i sassolini.

Nino si impose di non perdere mai di vista il babbo;  poi scesero  davanti al duomo ed entrarono.  Nino teneva la mano a tutti e due, poi una mano lasciò la sua, il padre disse di aspettarlo lì e si allontanò, quasi di corsa; aspettarono, ma non ritornò, Nino e Nina ad un certo punto si addormentarono all'interno del duomo .

Quando aprirono gli occhi videro una vecchietta rugosa, si spaventarono e scapparono.

Per ore vagarono tra le case, poi verso sera, cadde la neve; cercarono riparo, in un vincolo, dove c'erano delle casse, con queste si costruirono un piccolo rifugio  e si tennero per mano in modo da farsi coraggio, poi, piano piano si addormentarono.

Le casse  erano di un fornaio, quel giorno l'uomo era di cattivo umore perchè il suo garzone si era licenziato e quindi doveva fare tutto da solo.

Dovette uscire, sentì  russare, prese una spranga di ferro e si avvicinò in questo  modo scoprì Nino e Nina, Nino si svegliò per primo, emise un urlo di terrore alla vista del fornaio è così svegliò anche Nina.

Allora uscirono dal rifugio ed entrarono nel forno, vi era una straordinaria fragranza e  del calore.

Ad un tratto l'uomo venne verso di loro con due panini, 

Nino e Nina sorrisero al brav'uomo per il suo altruismo e mangiarono  sei panini.

Verso le sei del mattino venne la moglie che sgridò il fornaio per non averla avvisata prima e portò i ragazzi a letto.

Erano ancora nel letto quando entrò loro padre che per tutto quel tempo aveva solo vagato da un commissariato di polizia a un altro alla loro ricerca.

La moglie del fornaio volle sentire la sua storia, anche il fornaio la ascoltò .

Il panettiere  offri' un  lavoro al padre dei due ragazzi in  quanto gli serviva un garzone.

Il babbo accettò, finalmente poteva mantenere la sua famiglia .

M.C.


FIABE ALLA ROVESCIA


C'era una volta una famiglia composta da due bambini, Hansel e Gretel, la loro matrigna e il padre, un facoltoso taglialegna.

Il padre odiava i figli e li picchiava giornalmente,  una mattina, quando i bambini erano nella loro camera, dopo aver preso la dose di botte mattutina, il marito disse alla moglie che la sera dopo avrebbe portato con sè i bambini nel bosco per insegnare loro a tagliare la legna; la moglie che era la donna più ingenua di questa terra non si stupì.

Arrivati nel bosco, il padre con una scusa li abbandonò e, tornato a casa, disse alla moglie che i bambini erano stati mangiati dal lupo dei tre porcellini.

Nel mentre i bambini nel bosco vagavano affamati finché non trovarono una casetta fatta interamente di dolci: il tetto di panna, la porta di biscotto, le mura di gelato alla fragola e così via, i bambini subito si buttarono a mangiare la casa.

Dopo un po', quando avevano già divorato il comignolo di torrone, uscì dalla casa una vecchina che li implorò dicendo: "Vi prego! Non mangiatemi la casa o rimarrò senza!". A questo punto Hansel scese giù dalla grondaia di liquirizia, prese un'accetta che aveva sottratto al padre e uccise la povera vecchietta.

E.S.


FIABE ANTICHE RIVISITATE


I tre porcellini alla casa bianca

 

 

C'erano una volta tre porcellini che lavoravano come maggiordomi alla Casa bianca. Il presidente Lupo era molto gentile con loro, tanto da pagarli di più, anche se i porcellini  non ne capivano il motivo. Un giorno il presidente li mandò a chiamare; era molto diverso dal solito, era più grasso e gonfio, con la bava che gli scendeva dalla bocca. I tre maggiordomi, insospettiti, incominciarono a preoccuparsi così gli fecero delle domande per scoprire cosa avesse in mente. I tre avevano un po' paura e un aspetto inquietante. Il presidente Lupo mangiò il primo porcellino e poi corse subito in bagno. I due porcellini, avendo visto quello che era successo, andarono nella loro camera, presero una penna-spada per uccidere il Lupo e liberare il fratello. Quando il presidente arrivò, il primo fratello, fece scattare la penna e lo uccise tagliandogli la pancia. I due non trovarono però il fratello, ma un cucciolo di porcello con il lecca lecca. Così decisero di venderlo al mercato per 10000$ e vissero per sempre ricchi e contenti.

Alice


IL SINDACO

 

Mulan era una bambina giapponese che sognava di salvaguardare l' ambiente,  invece suo padre  voleva che praticasse il judo per professione.

Arrivò l'estate e Mulan iniziò il campo estivo di judo, ma dopo una settimana si annoiava già.

Una notte decise di scappare e di trasferirsi in Italia. Quando arrivò, ebbe un incontro con il sindaco, che la ospitò,  dopo un po' di tempo decisero di adottarla.

Mulan all' età di 18 anni sarebbe dovuta diventare sindaco come suo padre.

Diventata sindaco le venne un' idea fantastica:   salvaguardare l' ambiente.

Aveva in mente di ripulire le strade, ripulire i giardini dalle sigarette e vietare di buttare la roba nei marciapiedi, di iniziare la raccolta differenziata. Due anni dopo però il padre giapponese tentò di ucciderla perché non l' aveva ancora perdonata per essere fuggita dal campo estivo.

Ma volete sapere come è andata veramente la storia.

Mulan è ancora viva ed è scappata.  Adesso si è trasferita in Piemonte, è sposata, ha due figli un maschio e una femmina e lavora nel centro faunistico Uomini e Lupi..... ed è felice.  Lei adesso, ogni sera, racconta una parte della storia ai suoi figli.

Domitilla


I TRE RAGAZZINI

In una scuola, non molto lontana da Albissola, c'erano tre ragazzi; tutti i giorni venivano derubati della propria merenda e dei propri soldi. Per questo diventarono grandi amici, purtroppo ai tre ragazzi morirono i genitori in un incidente stradale, così rimasero a casa soli; uno di questi sentì bussare alla porta ma non aprì perché dallo spioncino vide che era il bullo che lo tormentava tutti i giorni,  il bullo tirò fuori una mazza da baseball sfondò la porta e colpì il povero ragazzo, success anchee al secondo la stessa disavventura, ma il terzo non si fece ingannare e chiamò la polizia che arrestò il bullo assassino. Il bullo andò in prigione e ci rimase per tutta la misera e inutile vita che si era costruito. spargendo terrore e sangue.

Alice


Cenrentola (versione moderna)

 

Poco tempo fa, a una bambina di nome Ella morì la madre, il padre si risposò con una donna cattiva che aveva due figlie: Genoveffa e Anastasia.

Qualche giorno dopo, il padre morì.

Ella venne costretta a pulire casa e la chiamarono CENERENTOLA.

Un giorno, ci fu un ballo, nella discoteca più alla moda, a cui parteciparono tutti i giovani della città, a parte Cenerentola.

Cenerentola si mise a piangere, ma arrivò una sua amica che le diede un abito nuovo, una limousine e l'autista.

Arrivò al ballo con un bel po' di ritardo A CAUSA DEL TRAFFICO, infatti NON trovava POSTEGGIO.

Cenerentola, a mezzanotte, scappò perdendo la scarpa, il dj corse a prendere la scarpa e la provó a tutte le ragazze della città. Così trovò Cenerentola di cui si era già innamorato e vissero felici e contenti!

Alice


SCRIVERE CON IL BINOMIO FANTASTICO


C'era una volta un cagnolino di nome Toby, dato che  era pomeriggio, si stava dirigendo al parco.

Arrivato, iniziò a giocare nel prato, finché non notò un oggetto rosso, che attirò la sua attenzione, si avvicinò e lo annusò, aveva un buon odore, così aprì la bocca, ma mentre stava per addentarlo, sentì una vocina allarmata, guardò meglio la STRANA cosa è capì che era una piccola fatina, molto bella, con un copricapo rosso e un vestito verde, aveva occhi marroni e capelli biondi.

A questo punto Toby si scusò educatamente e la fatina ancora un po' arrabbiata accettò le sue scuse.

Il giorno successivo, Toby incontrò nuovamente la fatina e le chiese se voleva giocare con lui,  lei accettò. Da quel giorno divertirono migliori amici.

 

È importante accettare i propri sbagli e chiedere perdono.

 

EMMA ALICE


C'era una volta nella giungla Oussama, un piccolo scimpanzé. Un giorno, arrivarono dei cacciatori e catturarono tutta la sua famiglia, tranne la madre, che scappó con lui e lo portò al sicuro.

Salirono su una vecchia zattera, troppo piccola per la madre; allora lei spinse la zattera con il piccolo lontano dalla riva.

Dopo un po' la zattera si ruppe  proprio in quel momento arrivò Kiran,  uno squalo, che lo salvò e lo portò al sicuro.

Quando arrivarono in un luogo sicuro e incominciarono a fare amicizia e a conoscersi, Kiran spiegò che era alla ricerca di sua madre.

Dopo aver superato molte prove e avventure, arrivarono in un'isola piccola, calda e molto abitata. Ritrovarono i loro genitori e vissero per sempre felici e contenti

L'AMICIZIA FA GRANDI COSE.

 

EMMA MATTIA


LA PECORA E IL TRICHECO

C'era una volta una pecora che viveva in una prateria insieme al suo padrone. Un giorno, il pastore decise di mangiare la pecora. Allora la pecora scappò, per sua fortuna, a pochi chilometri di distanza, c'era una nave in partenza per l'Antartide, la pecora  entrò grazie ad UN oblò lasciato aperto. A poche miglia dalla costa ci fu una tempesta e la nave affondò, ma un tricheco grasso e coraggioso la salvò, portandola a casa sua: un igloo.

Appena lei si svegliò credette di essere in paradiso perché vedeva tutto bianco, ma poi vide il tricheco e si ricordò della tragedia. Il giorno dopo, lui andò a caccia e cercò dei pesci abbastanza grossi e succulenti. Un'orca cercò di catturarlo, ma la pecora eroe lanciò un masso di ghiaccio sul nemico, salvando il tricheco.

Così da quel giorno la pecora e il tricheco rimasero amici per la pelle.

                           BISOGNA SEMPRE AIUTARE IL PROSSIMO

 

PAOLO ANDREA


La stanza proibita

 

 

Due bambine, che vivevano in un orfanotrofio, di nome Milzy e Leila, erano molto legate ai ricordi dei loro genitori, ma erano gelose l' una dell' altra.

Un giorno si sfidarono: chi fosse stata più tempo nell' oscura stanza proibita avrebbe vinto. Arrivate alla porta della stanza entrarono insieme. Le due stettero ugual tempo all' interno della stanza.

Ad un certo punto, la porta si chiuse e rimasero prigioniere, prima di morire si abbacciarono e capirono di volersi bene. 

Trentanni dopo arrivarono nella stanza due bambine identiche che videro i due cadaveri. A quel punto le bambine decisero di restare sempre amiche e di non sfidarsi mai più.

Morale: è importante capire i propri sentimenti.

DOMITILLA ALICE


PIER FILIPPO


Lo squalo e il cacciatore

Un giorno nella lontana Francia, Pier, il più forte cacciatore, parlò con il suo amico e seppe che nella Francia del sud c'era un enorme squalo che terrorizzava le persone.

Pier era magro, aveva i capelli castani e gli occhi verdi.

Indossava sempre una maglietta a righe blu, le scarpe nere e una corda viola che teneva sulle spade.

Dopo un lungo viaggio arrivò nella città dello squalo.

Arrivato in spiaggia vide lo squalo che spalancò l'enorme bocca, Pier prese la sua spada e la lanciò verso lo squalo.

Lo squalo incominciò a sanguinare e dopo poco morí.

La gente lo ringraziò e fecero un grande banchetto.

È sempre bello aiutare la gente

Alice


LA NAVE SPAZIALE DEI LAMA

C'era una volta un lama A capo di tutti i quattro zampe.

Si chiama Romendu, proveniva dal Perù e aveva una gobba pelosa e puzzolente.

Un giorno i suoi genitori vennero uccisi dagli umani che sfruttavano  i lama.

Allora il lama supremo decise di andare al laboratorio insieme ai suoi simili.

Presero la navicella 3.5 e cercano di uccidere alcuni umani per mostrare il loro potere.

La navicella era nera con qualche segno azzurro, era larga 50 metri ed alta 20, ERA ad un solo piano. Le armi in dotazione alla navicella erano mitragliatrici a sputi di lama.

I nostri eroi presero il volo, a capo DELLA spedizione c'era il capitano Tre Gobbe.

Arrivati nelle città degli umani, i lama scagliarono delle granate salivari.

Dopo CHE VENNE DISTRUTTA qualche città umana, i lama lanciarono coriandoli verso il cielo, fuochi d'artificio e avvertirono gli umani di non mettersi più contro di loro perché l'unione dei lama fa sempre la forza.

MATTIA


Un'avventura bizzarra

 

C'era una volta uno scoiattolo che passeggiava nel bosco con la sua amata moglie, non lontano da lì vi era anche un maiale, anch'esso con sua moglie: Mrs.Piggy. Mentre camminavano, chiesero alle proprie mogli simultaneamente, come nei film, ti piace questo bosco?

Ma ci fu silenzio, le mogli erano scomparse, i due corsero velocissimi per il bosco in cerca delle loro amate fino a quando non scontrarono uno contro l'altro (si fecero un male cane, no anzi un male porco). Tutti e due avevano perso le loro adorate mogli e erano disperati; il maiale era vestito con una camicia da boscaiolo (quelle a quadretti rossi) e lo scoiattolo con una felpa stile Tiodor di Alvin superstar.

Sentirono un urlo fortissimo, proveniva da Mrs.Piggy,  corsero verso quella direzione, si scoprì che erano state catturate da un temibile mostro che faceva paura anche ai più intrepidi. Era un mostro gatto, il suo hobby era cacciare animali nel bosco per poi mangiarli senza pietà, i nostri eroi  scapparono il più lontano possibile.

Poi si fecero coraggio uno con l'altro e improvvisamente si trasformarono in spider-pork, allo scoiattolo spuntarono un paio di ali dorate capaci di creare tornadi e folate d'aria.

Si diressero verso il mostro gigante, spider-pork gli sparò due ragnatele negli occhi e lo accecò, lo scoiattolo lo allontanò con una folata d'aria. I due liberarono le amate e vissero per sempre felici e contenti.

Sconfiggi le tue paure ed esse non ti tormenteranno più.

MATTIA LEONARDO


Scrivere di sè in rima


 

 

 Rima con il mio nome

 

 

 

Nicoló

 

Imprecava al mattino

 

Colazione lui faceva

 

Oscuro lui era

 

Lallo lo conosceva

 

Ogni giorno lui rideva

 

COME

 

A scuola lo chiamavan

 

Tabacco annusava

 

A Savona lui abitava

 

Rosso lui era

 

Silenzioso e simpatico

 

Intelligente e apatico

 

 

 

 

 

Questa sono io

 

 

 

Era un po' gracilina

 

Con spalle alte, ma un po' bassina

 

Aveva un animo un po' matto

 

Con il cane e il gatto

 

Che purtroppo doveva sfamare

 

Molto tirchia lo ammetteva

 

E nessun soldo le cadeva

 

I genitori mai l'accontentavano

 

Ma il fratello sempre sgridavano

 

Poco intelligente

 

Lei diceva

 

E i giacchetti mai metteva

 

Sempre con il telefono un po' maffo

 

E al gatto tagliava qualche baffo.       A.A.

 

 

 

 

 

Alice sempre le nuvole guardava

 

Lucciole di notte catturava

 

Intelligente era poco

 

Col fratello mangiava cocco

 

Era magrolina

 

Alle sette andava da Paolina

 

Lottava sempre col fratello

 

Troppo giovincello

 

Ironica lei era

 

E bugie non diceva

 

Raccontandovi di me

 

Io mangio un bignè

 

 

 

A.    A

 

 

 

 

 

1 In giardino correva sempre

 

2 Anche un po’ disperatamente

 

3  Era un rinoceronte

 

4  Con la forza e con la fronte

 

5  Era un po’ arrabbiato

 

6  Anche con il suo gatto, assai ingrassato

 

7  Ogni mattina era come il suo gatto

 

8  Dormiglione, mangione e anche un po’ matto

 

9  Che arrivi Flora

 

10 Lui non vede proprio l'ora

 

11 Lui mangiava un biscotto

 

12 Perché ne era molto ghiotto

 

13 Lui veloce in moto andava

 

14 Mentre tutti salutava

 

15 E chi lo guardava che era matto poi pensava

 

 

 

L.P.

 

La poesia: Io e la mia gioia 😁

 

Come mi sono espresso in una poesia

 

- Salta e giocava

 

- A tutti i giochi lui partecipava

 

- Possedeva un cane

 

- Che di nascosto mangiava il pane

 

- Aveva un gatto

 

- Molto attivo e matto

 

- Spensierato

 

- Si mangiava un gelato

 

- A scuola non faceva assenze

 

- E sua madre usvaa sempre essenze

 

- D'estate giocava con gli amici

 

- E accarezzava i mici

 

- In vacanza andava

 

- Dove era stava

 

- E da solo pensava

 

F.C.

 

 

 

Il mio nome in rime

 

 

 

- Filippo

 

- Il solito Pippo

 

- Lo si può chiamare Francesco

 

- Instancabilmente  fresco

 

- Per lui la bici è un passatempo

 

- Perciò pedala senza lamento

 

- Ogni giorno sul pulmino

 

- Chiacchiera come un sapientino

 

- Inizia la giornata

 

- A volte molto fortunata

 

- Risponde veloce alle domande

 

- Lentamente alle comande

 

-    Oggi con facilità fa questa poesia

 

-    F.C.

 

 

 

PASSIONE PER LO SHOPPING

 

I pantaloni comprava strappati

 

Gli stivali sempre stringati

 

L'Adidas era la marca che nel cuore le era rimasta

 

I negozi di vestiti

 

Eran per lei i luoghi preferiti

 

I calzini sotto la caviglia

 

Erano gli unici per cui provava meraviglia

 

Correva e saltava

 

Nei centri commerciali che amava

 

Il suo amato cane adorava

 

E con amore lo trattava

 

Si divertiva

 

Chiacchierava e scherzava

 

Con gli amici sempre stava

 

E.S.

 

 

 

 

 

UNA RAGAZZA

 

Emma

 

Molto simile alla mamma

 

Molto grandi e

 

Azzurri i suoi occhi

 

 

 

Sono  lunghi i suoi capelli di

 

Un color biondo e belli

 

Gentile e disponibile

 

Leale come il crimine

 

I suoi piedi piccolini

 

Appaiono carini

 

Nevrotica come il nonno ogni volta che ha sonno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era goffo come il suo gatto

 

Svogliato come un ratto

 

Era matto

 

Alto come un palazzo

 

Bucava i calzini

 

Giocava ai videogame, ma non metteva il nickname

 

Pantaloni strappava

 

Ogni tanto una parolaccia scappava

 

La pasta mangiava

 

Il pesce odiava

 

Odiava il Natale

 

Perché non sapeva cosa regalare

 

Voleva sempre giocare

 

Con sua nonna viaggiare

 

I gatti ammaestrare

 

 

 

Giovane ragazzo

 

Inventore pazzo

 

Offre ad amici

 

Velocissime bici

 

Analizza con cura

 

Nulla gli sfugge

 

Niente distrugge

 

Improvvisa cultura

 

Ascolta consigli

 

Nega appigli

 

Esige silenzi

 

Loda i pezzenti

 

Leale si presta

 

Ogni giorno una festa

 

G.A

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era un ragazzo pieno di sorprese

 

e guardava i film di Martin Scorsese

 

aveva un cane di nome Miele

 

che rubava tante mele

 

appena la mamma la scopriva

 

ecco la rabbia che le saliva

 

poi arrivava anche quel ragazzo

 

che le faceva dare di matto

 

ogni settimana aveva la partita

 

ma arrivava che ormai era finita

 

la mattina non si svegliava

 

perché la sveglia non suonava

 

Martedì era felice

 

perché andava al Carlo Felice

 

Mercoledì era in ritardo

 

perché era andato in letargo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Annusa la borsa del calcio

 

Ove ristagna sempre odore di marcio

 

Lascia aperta la cerniera

 

Oppure la butta in pattumiera

 

Mangia tanta pastasciutta

 

Ogni pranzo, prima della frutta

 

Resta ancora da capire

 

In che modo posso riuscire

 

Nell'impresa di digerire

 

P.M.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le caratteristiche di Alice

 

Alice

 

Lagnosa

 

Irascibile

 

Carnivora

 

Estroversa

 

Snodata

 

Amichevole

 

Chiacchierona

 

Capricciosa

 

Ottimista

 

              A.S

 

La bambina birichina

 

Rideva, saltava

 

zitta non ci stava

 

Non ascoltava

 

e i pantaloni strappava

 

non era snodata

 

cerchietti non usava.

 

Piangeva e giocava

 

durante la lezione

 

ascoltava con le orecchie

 

con le mani scriveva

 

con la testa pensava

 

faceva briciole in casa

 

che il cane le mangiava

 

strillava e rideva

 

guanti perdeva

 

A.S

 

 

 

IL BAMBINO CON L'APPARECCHIO

 

Correva e saltava

 

Pantaloni si strappava

 

Giocava e telefonava

 

Faceva le boccacce

 

Qualche volta diceva le parolacce

 

Lui sudava e poi si bagnava

 

Strillava e rideva

 

Ma non bestemmiava

 

Lui giocava a boccette

 

Mentre mangiava le sottilette

 

Aveva l'apparecchio

 

Che gli dava fastidio all'orecchio

 

Io qua ho finito

 

Perchè ho ascoltato Despasito

 

F.S.

 

 

 

IL MIO NOME

 

FILIPPO

 

IL CALIPPO

 

LO CHIAMANO TUTTI PIPPO

 

IN GIRO INSIEME AL SUO CANE CHICCO

 

PER COMPRARE UN GELATO

 

BUONO

 

OH! CHE DISASTRO SI È ROVESCIATO

 

SI GIRA ARRABBIATO

 

ORA SI GUARDA INTORNO

 

RIPRENDE IL GELATO E LO MANGIA AFFAMATO

 

BUONO

 

VA VIA CONTENTO

 

INTANTO TORNA A CASA ASCOLTANDO

 

ARISA

 

F.S.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pietro

 

Invecchiando  impara

 

E  … una sconfitta amara

 

Tranquillo non si ferma

 

Rimanda la sua conferma

 

Originale gioventù

 

Gioca di più

 

Invece di studiar

 

Una giornata passa a festeggiar

 

Bambino birbantello

 

E gioca col mantello

 

Lento e veloce

 

Lamentoso e atroce

 

Il suo sorriso lucente

 

Non si vede chiaramente

 

 forse non è lui?

 

P.G

 

 

 

Costui il birbone

 

Correva e saltava

 

Quel birbone anche suonava

 

Rea stupido e felice

 

Ma viveva con Alice

 

Tutti i giochi lui faceva

 

Ma non si divertiva come Eva

 

Non diceva parolacce

 

Ma faceva tante boccacce

 

Il campione era lui

 

Ma non vinceva come costui

 

Si ricordava di sua nonna Rossella

 

E diceva "mamma mia quant'è bella"

 

Lui voleva un gatto ma lo prendevano per matto

 

Costui ero io e la mia vita da matto ho raccontato

 

A.R.

 

 

 

L'esuberante

 

Andrea

 

Del resto era matto e cadeva

 

Resta sempre fuori da casa

 

E si dimentica le chiavi da Dasa

 

Ancora è arrabbiato in

 

Ritardo

 

andava a casa scocciato

 

Gridava con sua madre

 

Non lo faceva con suo padre

 

A lui non piaceva litigare con suo padre

A.R.

 

Rinasce dalle Ceneri

 

 

 

Sembra un masso immobile

 

Ma se si mette in discesa

 

Rotola come Rotolone

 

È pazzo come il joker

 

Odia i cani cocker

 

Cerca di essere ottimista

 

Ma ogni tanto ha una svista

 

Cade in un burrone

 

Ma si rialza pensando a quel "ciaone" che un amico gli ha fatto

 

Ama i videogiochi

 

Sono il suo pane

 

E possiede pure un cane

 

Che pesa 80kg, ma questi son dettagli

 

Vorrebbe poter creare ventagli

 

Perchè ha sempre caldo

 

 

 

 

 

Quel ragazzo

 

 

 

Molto strano e curioso

 

Assassino quando arrabbiato

 

Tutto scemo e scherzoso

 

Tutto puoi fargli ma non la faccia da schifato

 

Infinitamente fedele e leale

 

A lui gliela fai facilmente, si fida ciecamente

 

Colui che sembra banale

 

A lui sembra speciale

 

L'ambizione sua è ardente

 

In continuo lui è preso da mille idee

 

A lui non piace dormire

 

Nessuno può essere sleale con lui

 

Dentro rosso fuori arcobaleno

 

Rinasce dalle proprie ceneri

 

Ondeggiando nel mondo

 

 

 

M.C.

 

 
   

SCRIVERE SU IMITAZIONE


 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Salerno

 

Che possedeva

 

Solo un quaderno

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Albissola

 

Che per cucinare

 

Non poteva stare sola

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale del Cervino

 

Che adorava cucinare

 

Il budino

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Sardegna

 

Che faceva il taglialegna

 

E nei boschi raccoglieva la legna

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Altare

 

Soffiava vetro 

 

Anche se stava male

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Segesta

 

Andava sempre in giro

 

Voleva fare festa

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Albisola

 

Che ogni tanto saltava

 

E atterrava sull'aiuola

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Palermo

 

Saltava tutto il giorno

 

Non stava mai fermo

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale,

 

un tale di Omegna

 

Che guidava con i ghiri

 

e raccoglieva la legna

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Ancona

 

Che mangiava sempre

 

e aveva la panciona

 

 

 

Ho conosciuto una tale

 

Una tale di Savona

 

che beveva sempre

 

ed era un po' cicciona

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Sardegna

 

Che andava in bicicletta

 

e perdeva la catena

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Ceriale

 

Che insegnava al cereale

 

A mettere l'occhiale

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto una tale

 

Una tale di Macerata

 

Che veniva

 

Sempre ricercata

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Savona

 

Che veniva

 

Da Cremona

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Venezia

 

Che festeggia il carnevale

 

Mangiando cinghiale

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Varazze

 

Che pescava solo razze

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

Un tale di Torino

 

Che  comprava un motorino

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Ceriale

 

Che beveva il latte

 

Con un solo cereale

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Treviso

 

Che era molto conciso

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Matrice

 

Che aveva una cicatrice

 

Perché era caduto su una calcolatrice

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Ceriale

 

Che  andava in miniera

 

e tornava con un solo minerale

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Entraque

 

Che entrò in acqua

 

E come Mose aprí le acque

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Rovigo

 

Che mangiava una zuppa

 

Insieme al suo amico Rodrigo

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Albissola

 

Che gli piaceva ascoltare

 

le onde del mare

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Parigi

 

che andava in bici

 

con i suoi amici

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Ceriale

 

che mangiava un solo cereale 

 

insieme al caviale

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

un tale di Sanremo

 

che aveva uno zio

di nome Remo

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale 

 

un tale di Alessandria

 

che mangiava tanta paglia

 

 

 

 

 

 

 

Ho conusciuto un tale

 

Un tale di Trieste

 

Che si picchiava

 

Con le teste

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Savona

 

Che mangiava

 

Con la boccona

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Milano

 

Che faceva

 

Il lavoro del Prof. Maranzano

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Verona

 

Che faceva alla Prof.

 

La linguona

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Tortona

 

Che a calcio

sconfiggeva il Verona

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Ceriale

 

che insegnava a un uccellino

 

a mangiare un cereale

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Cosenza

 

che insegnava a un lombrico

 

a pescare con la lenza

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Savona

 

che con i suoi amici

 

studiava alla Sorbona

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Ceriale  

 

che mangiava un solo cereale

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

un tale di Milano

 

che mangiava con una mano

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Ceriale

 

Che mangiava un cereale

 

E lo mangiava con il suo amico Ale

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Albisola

 

Che faceva la ola

 

Con sua moglie Pirola

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Savona

 

Che  non so perché

 

Non si abbottona

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Ceriale

 

Che conosceva

 

L'arte marziale

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Matrice

 

Che non era solo

 

era con Beatrice

 

 

 

Ho conosciuto un tale

 

Un tale di Albisola

 

Che conosceva la ricetta

 

Della Pepsi cola

 

 

 

 

 


PER FARE UNA POESIA


 

 

Per iniziare versa della felicità in una ciotolina

 

E poi aggiungi un pizzico di armonia,

 

Infine mescola per bene con un mestolo colmo di amore

 

Mettila nel forno a fuoco lento,

 

Lento e amorevole

 

Per pochi minuti.

 

Quando sarà cotta aggiungici un pizzico di rime

 

Per farle diventare più carine

A.A.

 

 

 

Metti in forno

 

parole carine

 

aspetta qualche

 

momento

 

dopo mangia i versi

 

e infine

 

le gustose

 

rime baciate

D.A.

 

 

 

Prendi un pentolino

 

Metti qualche lettera

 

Poi mescola con la punteggiatura

 

Condisci il tutto

 

Servilo con

 

Un po' di felicità

 

Ma soprattutto fantasia

M.B.

 

 

 

Prendiamo una pentola

 

L'acqua ci mettiamo

 

Un po' di sale e una fetta di salame

 

La pasta fusilli o spaghetti

 

Si cuoce a fuoco lento

 

Le parole volan via

 

 

 

Da mangiare è un benessere

 

Con il sugo o con il pesto

 

La poesia esce dal mestolo.

 

N.C.

 

 

Pronta in poco tempo

 

preparata con rime

 

e possibilmente un po' di senso

 

olio, aceto e sale

 

ne bastano poco

 

ricorda

di non esagerare

 

mettila in un pentolino

 

per un pochino

 

e poi gustatela attentamente

 

ridendo appassionatamente

A.M.

 

 

 

Servono parole grandi

 

e parole piccole

 

Rime rimosse

 

In quantità

 

E in bontà

 

Con il  significato

 

Il gusto ottimo

 

E che entri in testa

P.P.

 

 

 

 

Metti in pentola un po' di frasi

 

Cercando di farle senza Nasi

 

Di rime metticene tante

 

Cercando di essere impressionante

 

Riempila di verbetti

 

Senza metterci i vermetti

 

Mescola il tutto con il mestolo

 

Rendendolo benevolo

A.R.

 

 

 

 

Per fare la ricetta ci vogliono

 

due o tre bicchieri d' intelligenza

 

un pizzico di vocali

 

una manciata di consonanti

 

poi bisogna

 

mischiarle in parole

 

aggiungere la sensibilità

 

e mettere tutto in forno

A.S.

 

Prendi una pennina

 

Componi una frase carina

 

Mischia sale senza sodio

 

E un cuor carente di odio

 

Usa l'intelletto

 

per insaporire il tutto.

E. S.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


MESOSTICI


Mesostici

 

Musica:

 

 

 

Melodica           Materia

 

Rumorosa         Unica

 

Suono               Istruisce

 

Direttore            I

 

Orchestra          Cari

 

Banda               Ragazzi

 

 

 

Racconto:

 

 

 

Racconto                            Racconto                   Racconto

 

Favole                                 Allegro                       Favole

 

Recitando                           Criminale                   Chiare

 

Con                                     Romantico                 Con

 

Gioia.                                  Oppure                      Tono

 

Ogni                                    Unico                         Innocente

 

Notte                                   Autobiografico            Tanto

 

Addormentandomi              O popolare                 Piacevole

 

 

 

Deserto:

 

 

 

Detesto        Dune             Dove

 

Vivere          Estreme        Essere

 

Sempre        Sole              Assetati

 

Nel               Estremo        È

 

Deserto        Mare             Sempre

 

Fa tanto       Molto            Tanto

 

Caldo           Lontano        Costante

 

 

 

Gelato:

 

 

 

Gustare                      Gli

 

Deliziosamente          Eventi

 

Il                                 Del

 

Gelato al                     Gelato

 

Torroncino                  Gratis

 

Annusandolo              Sono oggi

 

 

 

Teatro:

 

 

 

Posto             Teatro con           

 

Elegante        Voce                   

 

Accoglie         Critica                

 

Tutti                Drammatica        

 

I ragazzi         Allegorica            

 

Giovani           O comica           

 

 

 

Vacanza:

 

 

 

Visito

 

A Roma

 

Il Colosseo

 

Anfiteatro

 

In

 

Vacanza

 

Natalizia

 

 

 

Sole:

 

 

 

Soleggiato     Soleggiato    Rosso

 

Come            Come            Come

 

Le                  Il                    Il

 

Rose              Deserto         Sole

 

 

 

Mare:

 

 

 

Mareggiate

 

Sulla

 

Riva

 

Distruttive