Il libro che ho letto si intitola "Il Libro degli Errori", è stato scritto da Gianni Rodari.

 

Questo libro è formato tante micro-storie di lunghezza diversa.

 

Non è il primo libro che leggo con molte storie, però non ne ricordo i titoli.

 

Il libro narra di alcune storie che nascono da errori grammaticali.

 

Una breve storia narra la vita dell'h (acca), presa in giro dalle altre lettere ma lei sa di essere importantissima. È un libro molto semplice da leggere e da capire anche se alcune storie sono abbastanza noiose, in ogni caso quella della lettera h (acca) mi è rimasta impressa, soprattutto perchè sono sempre io il primo a infastidire i commentatori sgrammaticati di "YouTube" e "Instagram"; oppure la storia del ghiro-giro per esempio ghiro ghiro tondo casca il mondo,etc..

 

Orribile insomma... oppure una storia su essere e avere, ho visto una delle cose più raccapriccianti che esistano ad esempio: HAVEVO...

 

Il narratore in ogni storia è onnisciente e vengono usate la prima e la terza persona, come scelta mi sembra abbastanza buona e i personaggi sono sempre descritti bene.

 

Nel libro mancano sia descrizioni che riflessioni, quasi tutto è composto da sequenze narrative.

 

Un personaggio che mi ricordo è il Prof. Grammaticus, che rappresenterebbe la grammatica,l'unica cosa che si sa è: decide lui la grammatica, è severo ed educato ed è un professore.

 

Tutte le storie nel libro vengono narrate al passato e non è quasi mai specificato un luogo, in ogni caso, io mi immagino le vicende o in una piazza o in campagna. La cosa più importante in questo libro è la grammatica, considerata come un tesoro da custodire, arricchire e da non perdere mai.

 

In questo libro viene usato soprattutto  un linguaggio molto familiare e semplice ad esempio: "L'arbitro Giustino è inappellabile, come tutti gli arbitri"; è costituito da periodi molto brevi e spesso ricchi di dialoghi che però non rallentano le varie storie che vengono proposte, in modo molto semplice, veloce e hanno un significato. È un bello stile ma se dovessi scrivere un libro lo farei diversamente. Nel libro viene rappresentata la grammatica sotto forma di "Prof.GrammatIcus",

 

E vengono rappresentate molte emozioni dei personaggi ad esempio la forza, la malinconia e l'utilità dell'h (acca).

 

Gianni Rodari voleva far capire che gli errori non stanno nelle parole,ma secondo lui nel mondo.

 

Nel libro vengono corrette da lui (indirettamente) queste cose attraverso la "Grammatica Della Fantasia". Tuttavia non ho imparato praticamente nulla da questo libro, anche se ricorda al lettore che le uniche parole del mondo non sono FaceBook, I.S.I.S., YouTube e Instagram, ma che esistono altre parole.

 

Il libro tutto sommato mi è piaciuto soprattutto soprattutto perchè è un libro facile da leggere, ho messo un mese a leggerlo ( non leggo spesso). Non è il mio genere preferito è il mio scrittore preferito quindi non mi ha suscitato nessun'emozione se non noia( come al solito : [ ); ne consiglio la lettura a un bambino di quarta elementare che cerca un libro semplice e veloce da leggere e che visto le 214 pagine pare di essere un libro da grandi anche se in realtà è un libro da bambini.

 

 

 

Il libro che ho letto si intitola "Il Libro degli Errori", è stato scritto da Gianni Rodari.

 

Questo libro è formato tante micro-storie di lunghezza diversa.

 

Non è il primo libro che leggo con molte storie, però non ne ricordo i titoli.

 

Il libro narra di alcune storie che nascono da errori grammaticali.

 

Una breve storia narra la vita dell'h (acca), presa in giro dalle altre lettere ma lei sa di essere importantissima. È un libro molto semplice da leggere e da capire anche se alcune storie sono abbastanza noiose, in ogni caso quella della lettera h (acca) mi è rimasta impressa, soprattutto perchè sono sempre io il primo a infastidire i commentatori sgrammaticati di "YouTube" e "Instagram"; oppure la storia del ghiro-giro per esempio ghiro ghiro tondo casca il mondo,etc..

 

Orribile insomma... oppure una storia su essere e avere, ho visto una delle cose più raccapriccianti che esistano ad esempio: HAVEVO...

 

Il narratore in ogni storia è onnisciente e vengono usate la prima e la terza persona, come scelta mi sembra abbastanza buona e i personaggi sono sempre descritti bene.

 

Nel libro mancano sia descrizioni che riflessioni, quasi tutto è composto da sequenze narrative.

 

Un personaggio che mi ricordo è il Prof. Grammaticus, che rappresenterebbe la grammatica,l'unica cosa che si sa è: decide lui la grammatica, è severo ed educato ed è un professore.

 

Tutte le storie nel libro vengono narrate al passato e non è quasi mai specificato un luogo, in ogni caso, io mi immagino le vicende o in una piazza o in campagna. La cosa più importante in questo libro è la grammatica, considerata come un tesoro da custodire, arricchire e da non perdere mai.

 

In questo libro viene usato soprattutto  un linguaggio molto familiare e semplice ad esempio: "L'arbitro Giustino è inappellabile, come tutti gli arbitri"; è costituito da periodi molto brevi e spesso ricchi di dialoghi che però non rallentano le varie storie che vengono proposte, in modo molto semplice, veloce e hanno un significato. È un bello stile ma se dovessi scrivere un libro lo farei diversamente. Nel libro viene rappresentata la grammatica sotto forma di "Prof.GrammatIcus",

 

E vengono rappresentate molte emozioni dei personaggi ad esempio la forza, la malinconia e l'utilità dell'h (acca).

 

Gianni Rodari voleva far capire che gli errori non stanno nelle parole,ma secondo lui nel mondo.

 

Nel libro vengono corrette da lui (indirettamente) queste cose attraverso la "Grammatica Della Fantasia". Tuttavia non ho imparato praticamente nulla da questo libro, anche se ricorda al lettore che le uniche parole del mondo non sono FaceBook, I.S.I.S., YouTube e Instagram, ma che esistono altre parole.

 

Il libro tutto sommato mi è piaciuto soprattutto soprattutto perchè è un libro facile da leggere, ho messo un mese a leggerlo ( non leggo spesso). Non è il mio genere preferito è il mio scrittore preferito quindi non mi ha suscitato nessun'emozione se non noia( come al solito : [ ); ne consiglio la lettura a un bambino di quarta elementare che cerca un libro semplice e veloce da leggere e che visto le 214 pagine pare di essere un libro da grandi anche se in realtà è un libro da bambini.

MATTIA

 

 

 


Il libro che ho letto si intitola “Il pianeta degli alberi di Natale ” di Gianni Rodari,è di genere fantastico è un po' avventuroso. Il libro parla di un ragazzo di nome Marco che per il suo compleanno ricevette un cavallo a dondolo, a Marco non piace quindi va a letto arrabbiato, quando riapre gli occhi si trova in un pianeta su cui è arrivato grazie al cavallo a dondolo, regalo del nonno. In quel pianeta incontra un ragazzo di nome Marcus che lo invita a visitare il suo pianeta ; il pianeta degli alberi di Natale. Diventano amici. Marco rimane stupito, la città è molto allegra e vivace. Marco vede un signore che ruba un sigaro, Marco sembra interessato a quello che è successo ,poi lo riferì a Marcus ma gli dice che nel pianeta le cose sono gratis e che tutto è commestibile. Dentro i negozi e ristoranti ci lavorano solo robot . Marcus invita Marco a pranzo . Marco nota che i negozi sono senza vetrina. In quella giornata, scoppia un temporale, ma al posto della pioggia cadono coriandoli e il vento sa di menta Marcus gli dice che ogni giorno è primavera. Il giorno dopo Marcus non c’è, allora Marco gira per strada, si ritrova in una strada vicolo dove un negozio che vende dei titoli. Il robot gli dice che in circolazione ci sono altri terrestri. Gli fanno una festa . È dopo il governo decide che Marco aveva compiuto la missione e la fanno tornare a casa .

I fatti raccontati attraverso flashback. La Vicenda è facile da capire perché si tratta di un ragazzo che viene trasportato in un altro pianeta . La storia è abbastanza interessante, il  protagonista è il ragazzo che si fa nuovi amici in un pianeta bizzarro. La parte più noiosa per i lettori e la parte dedicata al governo. Il narratore del libro e il protagonista. Le parti narrative sono in terza persona. La scelta mi è piaciuto perché così la storia prosegue velocemente. L’autore ha voluto inserire le parti descrittive che rallentavano solo il testo come la parte “l’atmosfera sempre vivace e allegra, profumata e rilassante .  I sono piaciute queste descrizioni perché sono semplici da leggere. I robot sono molto strani perché lavorano e basta , l’eta non è indicata , sono molto simpatici e servili. Alcuni sono casalinghi. Il personaggio che mi assomiglia di più sono i robot perché sono simpatici. Il racconto è ambientato nel NOVECENTO. I personaggi si muovono in città, il denaro in questo posto non è importante perché le cose sono gratis. Le parole sono semplici da comprendere, il linguaggio è semplice e quotidiano. Alcuni periodi della storia sono lunghi, altri brevi, ci sono molti dialoghi che rallentano la narrazione. I fatti sono narrati in modo lento, lo stile dell’autore e semplice è ironico. I temi sono la gentilezza e l’amicizia. Ho imparato “a non giudicare dalla copertina “ , dà un buon esempio di vita, ho impiegato tre giorni a leggerlo perché era bello e interessante, pensavo che mi sarebbe piaciuto vivere una storia simile . Ho letto tanti libri di questo genere , questo libro lo consiglio a chi ha una mente aperta e fantasiosa.

PIER


Il titolo di questo libro è "Ciao, tu indovinami, scoprimi, sappimi", e l'autore è Roberto Piumini. Il genere di questo libro è rosa e mi appassiona molto. La storia narra di una ragazza molto innamorata di un ragazzo. Lei inizia a scrivergli delle lettere in cui racconta e spiega in che modo lo conosce e gli dice i sentimenti che prova per lui. I fatti sono narrati in ordine cronologico ma a volte nel testo ci sono dei flashback e delle anticipazioni. La vicenda si capisce con molta facilità, la storia è interessante e non si trovano punti noiosi. Questa storia è molto simile ad una esperienza che ho passato, quando scrivevo in un diario quello che mi era successo è quello che avevo fatto nei giorni della settimana. In questo libro non c'è il narratore perché si tratta di lettere, è scritto in prima persona, mi piace molto perché entrambi i protagonisti raccontano delle loro esperienze e ciò che rende il racconto più interessante. Il testo contiene delle descrizioni: "Hai il naso un po' storto, hai gli occhi color chicco d'uva, sei troppo, troppo magro e tanto, tanto carino"

 

Non ho avuto nessuna difficoltà nel leggere le descrizioni e mi sono piaciute parecchio. I personaggi della storia sono: Michele, frequenta le superiori, è molto magro, ha gli occhi color chicco d'uva e ha il naso un po' storto, gli piace molto scrivere delle poesie, all'inizio con la ragazza ha un rapporto di amicizia e infine i due hanno un rapporto d'amore; Viola frequenta le superiori, ha un bel sorriso, le piace leggere, con Michele all'inizio ha un rapporto di amicizia ma alla fine d'amore. Il tema di questo libro è l'amore. Io penso di aver qualcosa in comune con Viola perché anche io ultimamente sto leggendo molto.

 

Nella realtà c'è una mia amica che ha lo stesso carattere di Viola: dolce, timida e simpatica.

 

La vicenda si svolge nell'epoca moderna, lo si capisce dalle descrizioni dei vestiti. Gli ambienti in cui si svolge la vicenda sono le case dei protagonisti e la scuola.

 

L'ambiente che ha molta importanza nel libro è il vialetto di casa di Michele, perché i due protagonisti immaginano molte scene romantiche in questo luogo. Sono riuscita perfettamente ad immaginare i protagonisti grazie alle descrizioni. I due protagonisti appartengono all'ambiente sociale scolastico.

 

Le parole che usa l'autore nel testo sono facili, appartengono ad un linguaggio semplice e quotidiano, i periodi sono lunghi e senza dialoghi e i fatti sono narrati con un ritmo veloce.

 

Lo stile dell'autore è semplice, moderno, colorito e poetico. I nomi astratti che indicano i temi che hanno ispirato l'autore l'amore: la storia si basa sull'amore dei due ragazzi e il coraggio perché la ragazza ha avuto il coraggio di dire i sentimenti che provava per il ragazzo senza vergogna. L'autore vuole raccontare il rapporto fra gli uomini. Questo libro mi ha fatto imparare che una persona non deve mai aver paura di esprimere i propri sentimenti. Il libro che ho letto mi è piaciuto perché si basava su una bella storia. Per leggerla ho impiegato tre giorni. Quando lo leggevo non vedevo l'ora di proseguire nella lettura. Consiglio questo libro a tutti, anche se può sembrare solo per ragazzi, in verità bisogna capirlo e quindi va bene per chiunque.

 

ALICE

 


Il libro che ho letto è intitolato “La schiappa” ed è stato scritto da Jerry Spinelli. Questo libro appartiene al genere letterario realismo che è un genere che mi appassiona perchè so che non è una storia impossibile. Racconta di un bambino, di nome Zinkoff, che ama la scuola, ma è ignorante e sbaglia sempre tutto, appartiene ad una famiglia non proprio povera, ma quasi. È una storia semplice da capire ed è molto interessante. Io di solito leggo poco, ma ogni pagina che leggevo mi piaceva sempre di più fino a quando ho letto che adorava giocare, correre, fare sport così mi ci sono trovato ed è stato il miglior libro ma letto. A me poi è piaciuto anche il narratore, narra in modo chiaro, in 3º persona, secondo me, è il modo migliore per raccontare una storia. Nel testo per fortuna non ci sono né descrizioni ne riflessioni se no sarebbe troppo lento. A me è piaciuto tanto il personaggio di Zinkoff perché è mingherlino, vomita, è sicuro di se e prende tutto sul ridere e cerca di essere socievole, provo stima nei suoi confronti. In realtà noi due siamo molto simili e anche un mio compagno di calcio è come noi. La storia si svolge più o meno tra il 1980 e il 2010 perché c’è un signore che aspetta da un bel po’ di anni sul fratello, un soldato che avevano dato per disperso. La storia è ambientata: a scuola, casa di Zinkoff e in giro per la città, gli unici luoghi della storia è praticamente li ho immaginati come se fossero ad Albissola Marina. L’autore attraverso il narratore esprime bene e con espressioni semplici utilizzando espressioni che uso anch’io a casa mia. Racconta con periodi brevi, con pochi dialoghi, con ritmo veloce e con uno stile semplice e questo stile proprio non mi piace ma è solo un difetto quindi…

 

Poteri indicare i temi che hanno ispirato l’autore: amicizia, mistero, coraggio. Da questo libro ho imparato molto e secondo me chi legge questo libro diventa una persona migliore perché insegna una lezione di vita. Il libro mi è piaciuto molto soprattutto perché Zinkoff mi assomiglia. A leggerlo ci ho messo due settimane e mentre lo leggevo pensavo a come fare un villaggio nuovo su Clash Of Clans un gioco di guerra e mi ha fatto venire voglia di leggere altri libri. Vorrei consigliare la lettura a chiunque faccia la scuola.

ANDREA

 


 Il libro “Favole Al Telefono” di Gianni Rodari è di genere letterario “fantasy”, uno dei miei generi letterari preferiti che mi appassiona.

 

La storia di Re Mida, un re spendaccione, racconta che si fa lanciare un incantesimo da un mago: tutto quello che tocca diventava d’oro. Quando capisce che non poté fare niente con le mani, va dal mago per farsi togliere l’incantesimo ma doveva aspettare sette ore e sette minuti per svanirsi dell’incantesimo è quello che tocca diventa cacca di mucca. Alla settima ora, visto che il suo orologio corre un minuto in più ogni ora, tocca la macchina e diventa cacca di mucca.

 

La storia del palazzo da rompere, a Busto Arsizio, racconta che i bambini del paese rompevano tutto, allora il ragionier Gamberoni fece pagare una multa ai genitori, con la metà dei soldi fece un palazzo da distruggere che venne costruito velocemente.

 

All’inaugurazione venne consegnato un martello. Al via partirono a distruggere, in tre giorni ruppero bicchieri, sedie e quasi tutti i muri.

 

Ora i bambini non distruggono più niente e venne consegnata una medaglia al ragioniere.

 

I fatti sono in ordine cronologico, ho capito con facilità le vicende, sono storie interessanti e divertenti e non c’è stato un momento noioso.

 

Il narratore, nella storia, è un personaggio coinvolto che narra la vicenda in 3ª persona.

 

Nel racconto ci sono delle descrizioni inserite dall’autore soprattutto nella seconda storia, “il palazzo era alto sette piani, aveva novantanove stanze, ogni stanza era piana di soprammobili, senza contare gli specchi e rubinetti.” Non ho incontrato nessuna difficoltà a leggerle e mi sono piaciute tutte.

 

Personaggi che mi piacevano sono: Alice Cascherina, una bambina di nove anni che cascava sempre e dappertutto con i nonni e i genitori. Un altro personaggio è Giovannino Perdigiorno, un uomo di una trentina di anni che viaggiava per il mondo e finiva sempre in paesi strani, una volta è finito in un paese di cani. Ho qualche amico che assomiglia a questi personaggi.

 

Le vicende narrate si svolgono nell’epoca moderna perché ci sono le auto, i telefoni, le biciclette…

 

Gli ambienti fisici in cui si muovono i personaggi sono pianeggianti come il paese senza punta è quasi sempre sono storie che si svolgono in città.

 

Le case e le strade, come “Nel paese dei cani” o “La strada di cioccolato”, sono molto importanti perché si racconta del paesaggio e con la mia fantasia sono riuscito ad immaginarmi i luoghi e le scene.

 

I personaggi delle storie appartengono quasi tutte al ceto medio.

 

Alcune parole che usa l’autore non le ho mai sentite, però sono riuscito a comprenderle.

 

In questo libro ci sono periodi brevi, con molti dialoghi, i fatti vengono narrati velocemente.

 

Lo stile dell’autore è elegante, spiritoso, poetico e divertente, però non mi piace molto.

 

I temi delle storie, che ho letto secondo me sono la disperazione, l’intelligenza, la distruzione.

 

Da questo libro credo di aver imparato qualche termine in più e ad avere un po’ di fantasia.

 

Secondo me chi legge questo libro acquisisce fantasia e immaginazione.

 

Alla fine il libro mi è piaciuto perché in certi momenti della storia c’erano parole inventate che mi hanno fatto ridere e capire praticamente il significato.

 

Per leggere questo libro ci ho impiegato due settimane e leggevo  quattro storie al giorno, mentre lo leggevo immaginavo la scena.

 

Consiglio la lettura a quelli che hanno poca fantasia e agli adulti che tornano bambini nel leggere il libro.

MATTIA

 


Il libro che ho letto, Il Visconte Dimezzato di Italo Calvino è un romanzo storico, ma anche fantastico. Il romanzo racconta di un uomo avaro abbastanza giovane, Medardo. Un giorno fu chiamato con Curzio uno scudiero, ad arruolarsi a combattere la guerra contro i Turchi (in quei gli anni la maggior parte di cittadini morivano di peste e di siccità), accettarono. La guerra uccise e ferì un sacco di uomini compreso il Visconte che dopo una cannonata rimase solo con una metà del suo corpo, i dottori gli dissero che se faceva del bene la sua metà buona di sarebbe riformata. Il racconto viene narrato dal figlio del fratello. Il personaggio principale è il Visconte, non è una persona generosa e dolce, Curzio è un tipo molto buffo, bassissimo è un po' grassottello, ha dei baffi folti e attorcigliati e non alza mai lo sguardo. Diciamo che è più solare del Visconte. La vicenda viene ambientata nel passato, si capisce per gli abiti e la guerra. I personaggi sono brutti: deserti, privi di acqua, nuvoloni bestiami morti, il luogo più descritto è il paese e il campo dove avviene la guerra. Nel libro non c'erano immagini, una sua foto, sono riuscita ad immaginare i personaggi e i luoghi,  ci sono personaggi poveri, ma anche alcuni ricchi. Italo Calvino usa un linguaggio colto, complicato ci sono pochi dialoghi. Questo è un racconto fantastico, storico e tragico, non adoro questo tema. In questo libro ho imparato che chi pensa per se poi verrà punito,  chi lo legge potrebbe imparare ad essere più disponibile e generoso con i cittadini meno fortunati. Il libro è carino ma non è il mio genere preferito. Non ho impiegato molto tempo, (2/3 settimana) a leggerlo, non mi ha suscitato molti interessi, consiglio di leggerlo a chi interessa la storia

EMMA

 


Il libro che ho letto si intitola “ Abbaiare stanca” di Daniel Pennac e appartiene al genere di avventura e questo è un genere che mi appassiona molto. La storia racconta  di un cane che prima di essere stato scelto da Mela e la sua famiglia viveva in una discarica, fugge da casa a causa del maltrattamento da parte della sua padroncina; il cane conosce tanti amici nel suo viaggio fuori casa. Alla fine si scoprirà che la sua padroncina Mela si pente di averlo trattato male così i due tornano a vivere insieme. I fatti sono narrati in prevalenza in ordine cronologico ma sono presenti anche alcuni flashback. Si tratta di una storia interessante, molto dolce e avventuroso, c’è stato solo un momento quando racconta delle giornate più noiose del cane e i suoi amici. In questo racconto, non vi sono fatti che ricordano la mia esperienza. Il narratore è il cane stesso che narra in prima persona, questa scritta mi piace perché si vive in modo particolare la stessa storia. L'autore nel racconto inserisce delle descrizioni come quelle degli amici che incontra e dei posti che visita che mi sono particolarmente piaciute. Mela è una ragazzetta ricci, rossi, e corti, frequenta la scuola elementare e viene sempre accontentata in tutto e per tutto dai genitori e da un’idea di piccolezza e ingenuità. Mela somiglia a mio fratello Andrea, egoista ma sempre accontentato. La leggenda narrata si svolge, all'inizio in discarica, poi in città. Il libro mi ha aiutato a capire che l'epoca è attuale. La città per il cane è enorme, piena di odori, rumori, ma soprattutto di persone! La discarica per il cane invece è il suo posto preferito, dove poteva correre, salta e procurarsi il cibo da solo. Gli ambienti sono riuscita facilmente a immaginarli con la mia fantasia.

 

I personaggi sono semplici abitanti di una città. Per me le parole che usa l'autore sono di facile comprensione, ed appartengono ad un linguaggio semplice. I periodi del racconto sono lunghi e  non ci sono Molti dialoghi, i fatti vengono narrati con ritmo veloce e incalzante. Semplice e elegante è lo stile che rappresenta l'autore e a me piace particolarmente. L'autore si è ispirato al l'affetto, all’ ingiustizia dell'uomo verso gli animali, ed io penso di aver imparato qualcosa da questo e, a parere mio, chi legge questo libro cambia in meglio.

 

A.A

 


Il libro che ho letto nelle vacanze si intitola “Abbaiare stanca” un romanzo di Daniel Pennac. Il genere letterario é d’avventura. Il genere che mi appassiona é quello fantastico. Questo libro racconta di un cane randagio vive in una discarica con un altro cane saggio che gli insegna a sopravvivere in una discarica, quando questo cane saggio muore il cane viene portato al canile. Dove incontra una ragazza che si chiama Mela. Mela prende il cane e lo porta a casa con sé. Dopo un po’, il cane scappa perchè Mela lo tratta male. Poi Mela lo incontra per strada e ritorna con lei. Poi Mela lo rincontra per strada e ritorna con lei. La famiglia di Mela va a fare una vacanza e il cane mentre dorme viene lasciato a un camionista. Il cane capisce che non é nella macchina di Mela e si butta dal finestrino, cade in un dirupo e torna a Parigi. In quel periodo il cane vive con cani e gatti. Il cane più importante lo Ienoso. I cani e i gatti fanno un piano per fare un’irruzione nella casa di Mela e distruggerla. Al ritorno la famiglia non trova piú nulla di sano, non si arrabbiano e tengono di nuovo il cane, perchè hanno capito che si erano comportati male. In questa storia i fatti sono in ordine cronologico. Ho capito facilmente questa vicenda. Questa storia  é molto interessante perchè fa capire che non dobbiamo trattare male gli essere viventi perchè sono uguali a noi. Nella storia ci sono alcuni momenti molto noiosi: quando preparano il piano per entrare, e altri avvincenti: quando torna a Parigi a piedi. In questa storia non sono successi fatti che mi ricordano la mia esperienza. Il narratore é il cane che racconta la sua storia, narra in terza persona. A me è piaciuta la sciolta dell’autore(in terza persona) perchè secondo me si capisce di più. Il racconto sono presenti delle descrizione. Mi ricordo in particolare la descrizione su Mela, non ho avuto difficoltà a leggerlo e mi é piaciuto molto. Mela è una a protagonista del libro, ha quattordici anni, é magra, é un po’ viziata e scorbutica. I personaggi sono tutti simpatici tranne i genitori di Mela. Io con i personaggi di questo libro non ho niente in comune perchè praticamente sono tutti cani e gatti e nella realtà non conosco nessuno che assomigli a loro. La vicenda si svolge nell’epoca moderna. Il libro mi aiuta a capire l’epoca attuale. Gli ambienti fisici in cui si muovono i personaggi sono: Parigi, la discarica. Nella storia ci sono ambienti importanti per esempio la casa di Mela, distrutta da cani e gatti. Sono riuscito ad immaginarli con la mia fantasia. I personaggi appartengono a un ambiente sociale medio. La povertà, ricchezza, il livello di cultura, di progresso di civiltà non sono elementi importanti nel libro. Le parole che usa l’autore sono facili da comprendere, appartengono ad un linguaggio semplice e quotidiano. I periodi sono brevi. In questa storia non ci sono molti dialoghi. I fatti vengono narrati con un ritmo veloce. L’autore ha uno stile brilllante. Questo stile mi piace molto, ma non saprei mai fare un esempio in una mia invenzione. Il tema è l’amicizia perchè Mela e il cane diventano amici anche se Mela lo aveva trattato male.

Filippo

 


Il libro "Abbaiare stanca" di Daniel Pennac è di genere avventura e fantasy, due generi che mi piacciono molto. Questo libro racconta di un cane nato e cresciuto in una discarica insieme al più saggio che si chiamava Muso Nero, Muso Nero insegnò al cane tutte le regole fondamentali della vita da randagio e gli fece sviluppare molto l'olfatto per saper riconoscere gli odori buoni da quelli cattivi. Un giorno, però, un camion della spazzatura scaricò un frigorifero, Muso Nero lo vide e riuscì a schivarlo, ma non si accorse chi si era staccata la porta. Fu colpito e le sue ultime parole furono rivolte al cane e gli disse che doveva andare in città a cercare un padrone, e morì. Il cane seguì il suo consiglio e, dopo aver attraversato una lunghissima galleria, arrivò in città, egli provò a trovarsi un padrone ma nessuno lo voleva e alla fine venne catturato dagli accalappiacani  e portato in canile. Dopo tre giorni una ragazza dai capelli rossi e spettinati entrò nel canile e prese il cane, si chiamava Mela, sua mamma Spepa e suo padre Muschioso, questi ultimi erano contrari al fatto di tenere il cane in casa. Mela era contentissima e giocava sempre con lui, ma dopo qualche giorno non lo considerava più e così il cane fuggì e conobbe lo Ienoso e il Cinghiale che lo aiutarono a sopravvivere da randagio in città. Un giorno, però, il cane rincontrò Mela e, dopo un paio di inseguimenti Mela scoppiò a piangere perché lo rivoleva a casa e il Cane gli diede una seconda chance. Qualche tempo dopo decisero di andare in vacanza e si portarono il cane dietro ma, durante la notte, il Muschioso diede il cane ad un camionista. Quando si svegliò, il cane, si accorse di non essere nella sua macchina e saltò fuori dal finestrino cadendo in un dirupo. Appena ritornato in città disse allo Ienoso e al Cinghiale di chiamare tutti i loro amici:gatti, cani, topi non importava niente e, tutti quanti, entrarono nella casa di Mela e distrussero tutto per vendetta. Al ritorno di Mela e dei suoi genitori, Mela era contentissima di rivedere il cane mentre la Spepa e il Muschioso erano molto arrabbiati ma non dissero niente perché si erano accorti di aver sbagliato. Il narratore di questa storia è onnisciente e narra la vicenda in terza persona, nel racconto ci sono descrizioni del cane, di Mela, della Spepa e del Muschioso. Il protagonista è il cane e gli antagonisti sono il Muschioso e la Spepa mentre Mela a volte è l'aiutante positivo e a volte è l'aiutante negativo, la storia è ambientata in un'epoca abbastanza antica. Nella storia l'autore ha usato sequenze narrative e certe descrittive. Il messaggio che questo testo mi ha inviato è stato  di non arrendermi mai e che  l'amicizia ha bisogno di essere coltivata con rispetto.

PAOLO


Il libro che ho letto si intitola Abbaiare stanca di Daniel Pennac, è di avventura genere che mi piace di più insieme a quello horror o di paura. La vicenda è di un cane di nome “Il Cane” che subito è triste perché i padroni lo trattano abbastanza male e l’unica che a volte dá conforto a Il Cane è Mela, la ragazzina. In passato ha perso Muso Nero, una cagna che viveva nella discarica ed accudiva i cagnolini che arrivavano. Il cane è scappato di casa e incontra lo Ienoso: un cane molto grande con gli occhi gialli; dopo incontra il Cinghiale e poi i gatti. Poi è andato libero per Parigi sicuro di sè. Poi incontrò Mela che dopo molti tentativi è riuscita a riconquistare Il Cane. I fatti non sono in ordine cronologico, ci sono dei flashback; la vicenda è facile da capire, non ci sono complicazioni, la parte più noiosa è quando parla della discarica è di quando si ambienta nella città, invece quella avvincente è quando è con lo Ienoso. La storia non contiene esperienze personali, per quanto mi ricordo, il narratore  narra in 3a persona, mi piace l’uso della terza persona perché non parla di se stesso. Nel testo non ci sono riflessioni, ma all’inizio ci sono le descrizioni dei tre turisti tra cui Mela.

 

Il Muschioso è sulla quarantina d’anni, è magro , va al lavoro al mattino e torna per pranzo , con la Spepa e con Mela è resuscita disprezzo. La Spepa è sulla quarantina anche lei, è magra, e fa la casalinga, è molto perfetta e suscita disprezzo.

 

Mela ha un’età più o meno pari alla nostra, è magra, ha i capelli rossi, va a scuola ed risuscita disprezzo e pietà. La vicenda si svolge ai nostri tempi perché ci sono: i telefoni, auto e TV. I protagonisti si muovono in città, in casa, nella discarica e nel cimitero. La casa più importante è quella di Mela perché è dove si svolgono più fatti, alcuni posti sono riuscito ad immaginarli con la mia immaginazione. La ricchezza e la nobiltà non servono perché è una storia. Le parole che usa l’autore non sono complicate ma chiare; i periodi sono abbastanza brevi e i dialoghi non sono molto numerosi. I fatti alcune volte sono abbastanza lunghi e in altre parti di meno lo stile è abbastanza sintetico, questo stile a me piace ma non saprei esprimerlo con un esempio. I temi che ha scelto l’autore secondo me sono: l’amore, l’amicizia e l’avventura, nel suo libro soprattutto tramite animali e uomini. da questo libro ho capito che bisogna viver i momenti fini all’ultimo e approfittarne quando ne si ha l’opportunità e non fare alla persona ciò che non vuoi sia fatto a te. Il libro mi è piaciuto perché parla di amicizia, secondo me alcune persone che leggono questo libro diventano più responsabili.

Filippo

 


Il primo che ho letto si intitola “Ascolta il mio cuore” di Bianca Pitzorno.

 

Il libro è di genere verosimile nel senso chemolte cose raccontate  sono realistiche.

 

Il libro narra di quando la nuova maestra Arpia Sferfa viene soprannominata Arpia Sferza e quando ogni giorno di scuola si trasforma in una battaglia tra la “brancata delle leccapiedi” e le protagoniste Elisa,Rosalba e Prisca che aspettano il litigio tra la nonna di Prisca e la maestra.

 

L’autrice è Bianca Pitzorno, il narratore narra la vicenda in 3ª persona.

 

Le protagoniste sono Elisa, Prisca e Rosalba, mentre le antagoniste sono la maestra, Sveva, Elisa,

 

Alessandra e Emilia.

 

Prisca è intelligente, Elisa altruista, Rosalba simpatica mentre la maestra è cattiva e detesta da tutti.

 

Il racconto è ambientato nell’epoca moderna, si capisce dall’uso del computer e della macchina.

 

Nel libro gli ambienti principali sono la scuola è la casa di Elisa soprattutto quando Elisa va a ripetizione da Delfina.

 

I periodi sono molto lunghi, ci sono molto sequenze descrittive e dialogate.

 

I fatti vengono narrati molto lentamente.

 

In questo libro compaiono i temi dell’amicizia e della rivalità.

 

Mi è piaciuto quando la maestra si arrabbiava con le leccapiedi.

 

Per leggerlo ho impiegato 2 ore e 30 minuti.

 

A.S