Il diario e la sua struttura


Mercoledì 11 Ottobre  2017

 

 

 

 

 

Cara Geltrude,

 

è la prima volta che ti prendo in mano e voglio raccontarti come ci siamo incontrati, questa mattina stavo camminando per andare a scuola, quando ti ho visto sul ciglio della strada, eri veramente caruccio e non ho potuto resistere alla tentazione di portarti a casa. Ti scrivo perchè sono solo e non ho fratelli, ma ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Sono Filippo odio la scuola e mi piace fare sport, e sono bellissimo. Sono vivace, ma introverso e ho difficoltà a stare con gli altri.

 

Questa mattina a scuola per esempio c’era un gruppo di miei compagni che parlavano fra di loro, io, provando ad entrare nella discussione, ho fatto una battuta squallida e loro si sono allontanati guardandomi male. Mi sono sentito solo ma ora grazie a te posso sfogarmi come se tu fossi un amico. Ora sai cosa provo ogni giorno a scuola…. mi sento escluso dai miei compagni e circondato da persone pronte a giudicare, anche io però a causa delle mie paure e ansie non riesco ad inserirmi nel gruppo, ad essere me stesso e spesso quando parlo dico cose che non vorrei dire. Ti chiedo aiuto per questo problema che non riesco a risolvere. Ora ti devo lasciare per quel disgustoso piatto di pasta in bianco, l’unico che mia mamma sa preparare e poi devo andare a fare i compiti che mi ha assegnato la prof di matematica.

 

Ti voglio già bene, il tuo grande amico.

Filippo

 

 

 

Data= Mercoledì 11 Ottobre 2017

 

Formula iniziale=Cara Geltrude

 

Formula introduttiva=è la prima volta che ci siamo incontrati e voglio raccontarti come ci siamo incontrati

 

Svolgimento=emozioni, espressioni e riflessioni

 

Congedo e saluti=ora ti devo lasciare per quel disgustoso piatto di pasta in bianco, l’unico che mia mamma sa preparare e poi devo andare a fare i compiti che mi ha assegnato la prof di matematica

 

Struttura in prima persona=è la prima volta che ti prendo in mano, ti chiedo aiuto per questo problema, ora ti devo lasciare, mi sono sentito solo, ti scrivo perchè sono solo.

 

Tempo verbale=presente, passato prossimo

 

Espressioni per rivolgersi al diario=è la prima volta che ti prendo in mano, ti voglio già bene, il tuo grande amico, ora ti devo lasciare.

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                  Mercoledì,11 ottobre 2017

 

Caro Chicco,

 

è la prima volta che ti prendo in mano e voglio raccontarti come ci siamo incontrati: questa mattina, stavo camminando per andare a scuola, quando ti ho visto sul ciglio della strada, eri veramente caruccio e non ho potuto resistere alla tentazione di portarti a casa.

 

Ti scrivo perché sono sola non ho fratelli, ma ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Sono Alice ho gli occhi azzurri, i capelli biondi, sono alta ed introversa; adoro giocare a basket, lo sport che pratico da anni e non adoro la scuola. Questa mattina a scuola per esempio c'era un gruppo di miei compagni che parlavano fra di loro, io mi sono avvicinata facendo un battuta squallida e loro si sono allontanati guardandomi male. Mi sono sentita solo ma ora grazie a te mi posso sfogare come se tu fossi un amico. Ora sai cosa provo ogni giorno a scuola, escula dai miei compagni è circondata da persone pronte a giudicare; anche io però a causa delle mie paure e ansie non riesco ad inserirmi nel gruppo, ad essere me stessa e spesso quando parlo dico cose che non vorrei dire.

 

Ti chiedo aiuto per questo problema che non riesco a risolvere.

 

Ora ti devo lasciare per quel disgustoso piatto di pasta in bianco (l'unico che mia madre è in grado di cucinare) e poi devo andare a fare i compiti che mi ha assegnato la prof. di matematica.

 

Ti voglio già bene,

la tua cara amica Alice.

 

 

 

Data= giallo

 

Formula iniziale= rosso

 

Formula introduttiva= rosa

 

Svolgimento= viola

 

Prima persona= blu

 

Conclusione= azzurro

 

Congedo, saluti, firma= arancione

 


Perchè scrivere un diario?


Lunedì 16-10-2017

 

 

 

Caro diario,

 

 

 

sai è da un po’ che volevo qualcuno o qualcosa con cui sfogarmi e ora ci sei tu. Direi che per rendere la cosa un po’ più confidenziale ti darò un nome, ehm... che ne dici di Bernardo?

 

Sì,  Bernardo va bene.

 

Spero che mi aiuterai a rilassarmi e a rendermi più sicuro di me perché vedi sono un po’ timido e non ho molti amici,  se si possono chiamare "amici"…. sinceramente sono più conoscenti che amici, uno solo si salva, l'unico con cui parlo volentieri e che condivide i miei stessi interessi. Ho proprio bisogno di un altro amico con cui formare una combriccola, spero che tu possa aiutarmi nel frattempo ti scriverò ogni giorno.

 

 

 

                                                                                                           Leonardo

 

 


Mercoledì, 18 Ottobre 2017

 

 

 

Caro Gabriele,

 

mi presento: sono Mattia, ho dodici anni, ho tanti amici e compagni di scuola, ma non ho ancora trovato un vero amico.

 

Sono timido, ma anche molto vivace.

 

Un giorno stavo passeggiando per le vie della mia città, quando sono passato davanti a una vetrina, ti ho visto e ho deciso di comprarti.

 

Ho deciso di prenderti perché ho bisogno di un amico vero che mi ascolti e che mi faccia sfogare, perché ho spesso l’impressione che nessuno mi capisca e conosca.

 

L’idea di scriverti mi è subito piaciuta perché avrei potuto raccontare ad un amico fidato tutti i miei segreti e le vicende che succedono nella giornata senza essere giudicato e senza ricevere quei noiosi consigli che i miei compagni mi danno.

 

Mi sento sfortunato e combino sempre qualche pasticcio. Ad esempio, ieri, subito appena sveglio, ho fatto cadere la scala del letto a castello e ho fatto un fracasso tale che ho svegliato mezzo palazzo.

 

Appena arrivato a scuola ho combinato un altro disastro: una compagna è inciampata sul mio piede ....sul mio piede, sembrava uno sgambetto così i professori mi hanno sgridato e dato la nota.

 

Poi a ricreazione un gruppo di miei compagni stavano parlando tra di loro, ho provato a entrare nel discorso facendo una battuta, però non faceva ridere così i miei compagni hanno iniziato a prendermi in giro.

 

Finita scuola, dopo una lunga mattinata, sono andato ad allenamento e anche lì ho trovato difficoltà: il mister mi ha gridato perché non facevo gli esercizi come li voleva lui.

 

Sinceramente non vedevo l’ora di tornare a casa e raccontarti cosa mi è successo perché ero sicuro di trovare un amico comprensivo.

 

Ora ti devo lasciare perché devo finire i compiti che mi hanno assegnato e mia madre mi sta chiamando perché è tardi.

 

Gabriele mio, ti voglio già bene!

 

Cari saluti!

 

                                                                                                                     Il tuo Mattia.

 


                                                                                                            Lunedì, 16 ottobre 2017

 

Cara Chicca,

 

mi presento, mi chiamo Alice, ho 12 anni, frequento la seconda media, sono figlia unica e vivo un po' con mia mamma e un po' con mio papà, e quindi sono un po' sballottata. Ho molti compagni e compagne, ma l'amica del cuore non l'ho ancora trovata. Per amica del cuore intendo una amica a cui dire i miei segreti, le mie emozioni, i miei problemi e quindi sfogarmi con lei.

 

Ma visto che non l'ho ancora trovata farò di te la mia amica del cuore, ti chiamerò Chicca, si direi che è perfetto. Quindi d'ora in poi ti scriverò sempre tutto quello che mi succederà.

 

Comunque preferisco te un semplice diario, ad una persona umana, perché una persona si può stancare di sentire le emozioni, i segreti e i problemi di un'altra, invece il diario no, perché è un semplice pezzo di carta bianco e non dá consigli, ma io preferisco, perché le soluzioni a tutti i miei problemi le trovo da sola senza l'aiuto di nessuno.

 

Adesso per farti un po' capire quello che succede spesso nella mia vita ti racconterò un episodio che mi è successo una volta; allora per un certo periodo ero molto amica con alcune ragazze, credevo che la nostra amicizia sarebbe durata un'eternità, ma non è stato così perché proprio un giorno, il giorno più brutto della mia vita, loro mi hanno incolpata di aver parlato male alle loro spalle, cercavo in tutti i modi di dirglielo che non l'avevo fatto, ma niente non ci credevano.

 

Attualmente con queste ragazze ci parlo, siamo amiche, ma non più come prima.

 

"Chicca", sei proprio carina sai, con la copertina rosa e tante foglie azzurre, verdi e blu.

 

Adesso è megliO che vada a fare i compiti, a presto la tua cara amica Alice.